OSTERIO MAGNO
ARCHEOLOGIA, STORIA, BELLEZZA
Osterio Magno, noto come Domus Regia e prima residenza di Re Ruggero II, fu costruito nel XIII secolo dalla nobile famiglia Ventimiglia del Maro, marchesi di Geraci e principi di Castelbuono. Utilizzato come dimora invernale, comprendeva diverse strutture e giardini su un’ampia superficie.
Un disegno del XVI secolo mostra l’Osterio Magno con la sua alta Torre, situata all’angolo tra Corso Ruggero e Via G. Amendola. L’area circostante comprendeva fabbriche e spazi aperti, con un pozzo centrale e una grande arcata che collegava il complesso agli edifici di fronte, dove si trovavano le cucine e i locali di servizio. Venduto ai Ventimiglia fino al 1599, passò poi a Simone da Fiore e successivamente ai frati del Convento di San Domenico. Il palazzo fu poi adattato in abitazioni, botteghe, magazzini e persino un carcere.
L’edificio Osterio Piccolo, con la sua torre bifora, è oggi inglobato nel campanile della Chiesa di Maria SS. Annunziata in Corso Ruggero. Durante un restauro nel 1988, il Prof. Amedeo Tullio scoprì un complesso abitativo ellenistico-romano sotto l’Osterio Magno, con reperti tra cui una grande giara con monete di bronzo del IV secolo a.C. e una cisterna ancora visibile nella sala al pianterreno. Le mura alla base della Torre angolare risalgono all’epoca normanna.
Il nucleo più antico, noto come palazzetto “bicromo”, è caratterizzato da fasce orizzontali di tufo e pietra lavica, con eleganti bifore visibili da Via G. Amendola. La Torre fu elevata nei primi decenni del 1300, sviluppandosi su tre piani con merlature a difesa piombante, oggi non più esistenti.
La visita dell’Osterio Magno è gestita dalla Cooperativa Sociale Il Segno ed è compresa negli Itinerari della Cattedrale di Cefalù.